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Terapia adiuvante con Reboxetina nei pazienti con schizofrenia e risposta non-ottimale a Clozapina


Uno studio di 12 settimane in aperto non controllato ha esaminato l'efficacia dell’aggiunta di Reboxetina ( Davedax ) sui sintomi clinici e le funzioni cognitive di 15 pazienti affetti da schizofrenia con risposta sub-ottimale ( punteggio totale basale alla scala BPRS [ Brief Psychiatric Rating Scale ], 32.2 ) nonostante il trattamento in monoterapia con Clozapina ( Leponex ) al dosaggio massimo tollerato.

I risultati ottenuti hanno evidenziato che Reboxetina alla dose di 4 mg/die ha lievemente ridotto solo i sintomi depressivi ( Calgary Depression Scale for Schizophrenia [ CDSS ]: P=0.035, Cohen d=0.7 ), mentre è stato osservato un peggioramento delle prestazioni nella scioltezza fonemica ( P=0.012, Cohen d=0.5 ).

Dopo la correzione di Bonferroni, i cambiamenti alla scala CDSS e nel Verbal Fluency Task ( VFT ) non sono stati ulteriormente confermati.

I risultati ottenuti hanno indicato che la Reboxetina sembra essere poco efficace per ridurre i sintomi clinici nei pazienti con schizofrenia che hanno presentato una risposta clinica incompleta a Clozapina.

Per quanto riguarda le funzioni cognitive, nel campione, è stata osservata la tendenza verso un deficit cognitivo nei settori presi in esame, come confermato da un lieve peggioramento nelle prestazioni cognitive.

La schizofrenia cognitiva è un disturbo eterogeneo per quanto riguarda la fisiopatologia; pertanto, i dati che riflettono la risposta media di un campione di pazienti possono non riuscire a rivelare gli effetti terapeutici.
Sono necessarie ulteriori ricerche per meglio identificare i sottogruppi di pazienti con caratteristiche peculiari, che possono dare responsività ai farmaci sperimentali e a strategie di aumento della efficacia. ( Xagena2014 )

Bruno A et al, J Clin Psychopharmacol 2014;34:620-623

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